Il comune di Racalmuto rischia il commissariamento

22.03.2025

Il Comune di Racalmuto rischia il commissariamento per la mancata approvazione del bilancio di previsione del 2025. Come previsto da una recente circolare della Regione Siciliana, il termine per tale approvazione era fissato per il 28/02/ 2025, quindi è già scaduto. Adesso si attende il commissariamento dell'ente per l'attuazione dei poteri sostitutivi. Tale situazione denota la mancanza di capacità amministrativa e l'insensibilità da parte dell'attuale Giunta, con a capo il sindaco Bongiorno. Le difficoltà di predisporre il bilancio derivano per lo più dal fatto, rimarcato più volte in Consiglio Comunale dal sottoscritto, che mancano all'appello qualche centinaio di migliaia di euro, sperperati per inutili feste e festini, al fine di accontentare la ristretta lobby che ha favorito l'elezione dell'attuale sindaco. Di contro, invece, ad esempio, non si riesce a pagare pochi spiccioli per le spese sanitarie dei cittadini che versano in precarie condizioni di salute. Il consigliere comunale Salvatore Petrotto 


A RACALMUTO FESTE E ZERO PROGRAMMAZIONE. E IL BILANCIO VA IN TILT 

La mancata approvazione del bilancio del comune di Racalmuto ed il paventato rischio di commissariamento dell'ente da parte della Regione Siciliana, con tanto di ufficiale diffida, è il risultato di una gestione poco accorta della nuova amministrazione comunale, capeggiata da Calogero Bongiorno, un politico di lungo corso che, lo scorso anno, si era accreditato agli occhi dell'opinione pubblica come un soggetto autorevole e capace.

Al primo banco di prova, ossia l'approvazione del primo bilancio di previsione, ha invece miseramente fallito, non prima di avere dato fondo a tutte quante le risorse finanziarie disponibili, per accontentare la lobby dei 'festini a go go' che gli ha consentito di essere eletto.

Quest'ultimo fallimento amministrativo si aggiunge a ciò che è avvenuto l'estate scorsa, quando i cittadini di Racalmuto sono stati costretti a subire turni di erogazione idrica di oltre trenta giorni ed a fare ricorso all'approvvigionamento idrico, a caro prezzo, con le autobotti, per la mancata attivazione ed allaccio ai serbatoi dei pozzi comunali. Per non parlare poi del servizio di igiene ambientale, il più costoso d'Italia, con una tassa sui rifiuti che si aggira intorno alle mille euro a famiglia.

L'attuale amministrazione comunale sta agendo in piena continuità con quella precedente di cui facevano parte molti attuali consiglieri ed assessori. 'Nihil novi sub caelo', nulla di nuovo sotto il cielo si potrebbe dire.

A questo punto si rivela indispensabile un cambio di rotta, in una realtà in cui alle inefficienze amministrative bisogna sommare la totale assenza di programmazione per quanto attiene le attività economico-produttive. Non è un caso che il paese si sta rapidamente spopolando, malgrado le sue potenzialità.

L'area industriale è stata desertificata, facendo registrare la perdita di centinaia di posti di lavoro, anche a causa dell'eccessivo carico fiscale da parte del Comune che, oltre all'esosa ed insopportabile tassa sui rifiuti a carico anche delle imprese, impone l'aliquota massima dell'IMU.

Racalmuto è praticamente un paese al collasso, in cui l'unica preoccupazione di chi continua a disamministrare la cosa pubblica è quella di spendere e spandere, quei pochi soldi disponibili del bilancio, in feste e manifestazioni che sono soltanto fumo negli occhi.

Si continua a mortificare e trascurare inoltre non solo il mondo delle imprese e del lavoro, ma anche i bisogni essenziali di numerose famiglie bisognose che vivono in condizioni di degrado e di disagio sociale.