La prudenza del Quirinale

29.11.2023

Di Emilio Tringali. SBIRROMAFIA

LA PRUDENZA DEL QUIRINALE
Se non fosse per i processi e qualche scrittore ostinato, Calogero Antonio Montante, in arte "Antonello", continuerebbe ad essere annoverato come l'imprenditore siciliano antimafioso per antonomasia. Tant'è che lo ritroviamo nella pagina dedicatagli dal Quirinale a seguito dell'onorificenza conferitagli nel 2008 dal presidente Napolitano. Badate bene, non a "Calogero Antonio" ma a "Antonello" Montante. Un'eccezione riservata. Del resto, nessuno lo chiama "Calogero". Ma nemmeno "Lillo". Prevale il vezzeggiativo del secondo nome. Così anche il suo partner di protocollo, il capo di "Libera", don Ciotti, quando lo difenderà allo stremo in televisione, lo chiamerà "Antonello". Quando venne indagato per mafia, però, per cautela della carica in Confindustria (manco fosse un'istituzione), i giudici decisero di iscriverlo con "falso nome" di copertura, spacciandolo per "Mauro Cavaleri". Che poi, Cavaleri in siciliano significa "cavaliere". Una finezza intellettuale, come quando si attribuivano con sarcasmo cinico i cognomi ai trovatelli. Il "cavaliere della bugia", col suo nome alterato e il cognome/aggettivo che intimorisce (che può montarti sopra), può ancora fregiarsi della medaglia delle oneste eccellenze nazionali. E tutti ce ne fregiamo.