Racalmuto - La virità s'arrivila!
Lu travagghiu duru dî nostri amici di Racalmuto sta pagannu.Stannu risolvennu cu successu la crisi cu na mancanza d'acqua, ma macari cu sforzi cumuni stannu truvannu l'essenza dâ frodi nnî elezzioni, ca attiramu l'attinzioni lu 10.06.2024 nta stu artìculu e nun avìamu paura di espressari lu nostru suspettu di pratichi 'ngiusti!
Cridu ca â fini privalerà la giustizzia e tutti li cittadini dâ citati di Racalmutu capisciunu ca la pusizzioni di sìnnacu nun pò èssiri tinuta di na pirsuna ca fici parti di arrubbari Eurofondi e distruggiri lu futuru di la SICILIA stissa!
Nni l'ùrtimi jorna foru pubbricati li siquenti artìculi:
AGRIGENTO NOTIZIE
Scheda "ballerina" e anomala fessurazione delle urne elettorali a Racalmuto? Cinque candidati al Consiglio presentano ricorso al Tar
Èstato chiesto l'annullamento delle operazioni elettorali e della proclamazione degli eletti delle amministrative dello scorso inizio giugno a Racalmuto. A presentare un ricorso al Tar Sicilia, contro il ministero dell'Interno, la prefettura di Agrigento, l'assessorato regionale alle Autonomie locali, il Comune di Racalmuto, l'eletto sindaco Calogero Bongiorno, che ha avuto 1.923 preferenze, e l'eletto consigliere Angelo Di Vita sono stati 3 dei candidati al Consiglio nella lista "Racalmuto riparte" che sosteneva il candidato sindaco Salvatore Petrotto: Michelangelo Romano, Eduardo Chiarelli e Angelo Guagliano e due, Luigi Scimé e Giuseppe Di Falco, che invece erano candidati con la lista "Racalmuto un paese per tutti" che sosteneva la candidatura a sindaco di Salvatore Picone. Il Tar Sicilia, presidente Stefano Tenca, ha fissato l'udienza al 18 dicembre prossimo. Numeri carcerati senza firma, né sigla di chi ha effettuato la correzione, n senza timbro così come previsto dalla normativa. È adducendo queste motivazioni e parlando di "irregolarità di natura sostanziale relative alla mancata corrispondenza del numero di schede autenticate, alla somma di quelle utilizzate e di quelle non utilizzate, tali da invalidare le operazioni elettorali" che 5 candidati al consiglio comunale, dei candidati sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto e Salvatore Picone, hanno presentato ricorso al Tar Sicilia contro le operazioni elettorali d'inizio giugno e la proclamazione del sindaco Calogero Bongiorno. Era stata già presentata, nelle scorse settimane, istanza di accesso agli atti al tribunale e prefettura di Agrigento e al municipio di Racalmuto. "Dietro l'apparente minimo scarto tra il numero delle schede autenticate, come risultante dai verbali delle sezioni, e quello delle schede autenticate adoperate dagli elettori e quelle non utilizzate può nascondersi il fenomeno della cosiddetta 'scheda ballerina' - è stato scritto nel ricorso - . Un fenomeno che consiste nel far uscire anticipatamente dal seggio una scheda bianca già vidimata che verrà poi compilata da terzi e consegnata per essere inserita nell'urna all'elettore compiacente o coartato il quale, a sua volta, entrando nel seggio, da un lato ritira a sua volta una ulteriore scheda bianca già vidimata che consegnerà all'esterno del seggio a terzi per la ripetizione dell'analoga procedura e, dall'altro, depositerà nell'urna non già quest'ultima, ma quella precompilata consegnatagli all'esterno del seggio". Il ricorso adduce anche violazioni in merito all'anomala fessurazione dell'urna elettorale e mancata suggellazione".
Agrigento
https://agrigento.gds.it/articoli/politica/2024/07/20/1947107-cdb40a7b-fb14-411e-9e78-a47143c72241/
Racalmuto, ricorso contro il voto di giugno: contestate irregolarità ai seggi
Numeri cancellati senza firma, sigla di chi ha effettuato la correzione e senza timbro, come previsto dalla normativa. È adducendo queste motivazioni e parlando di «irregolarità di natura sostanziale relative alla mancata corrispondenza del numero di schede autenticate, alla somma di quelle utilizzate e di quelle non utilizzate, tali da invalidare le operazioni elettorali» che 5 candidati al Consiglio comunale di Racalmuto hanno presentato ricorso al Tar Sicilia contro le operazioni elettorali d'inizio giugno e la proclamazione del sindaco Lillo Bongiorno.
Del voto a Racalmuto viene chiesto l'annullamento, sia delle operazioni elettorali, sia della proclamazione degli eletti. Il ricorso al Tar Sicilia è stato inoltrato contro il ministero dell'Interno, la prefettura di Agrigento, l'assessorato regionale alle Autonomie locali, il Comune di Racalmuto, l'eletto sindaco Calogero Bongiorno, che ha avuto 1.923 preferenze, e l'eletto consigliere Angelo Di Vita.
A presentare il ricorso sono stati 3 dei candidati al Consiglio nella lista «Racalmuto riparte» che sosteneva il candidato sindaco Salvatore Petrotto, e due candidati della lista «Racalmuto un paese per tutti» che sosteneva invece la candidatura a sindaco di Salvatore Picone. I tre della lista collegata a Petrotto sono Michelangelo Romano, Eduardo Chiarelli e Angelo Guagliano. I due dell'altra lista sono Luigi Scimé e Giuseppe Di Falco. Il Tar Sicilia, presidente Stefano Tenca, ha fissato l'udienza al 18 dicembre prossimo.
Era stata già presentata, nelle scorse settimane, istanza di accesso agli atti al tribunale e prefettura di Agrigento e al municipio di Racalmuto. «Dietro l'apparente minimo scarto - è stato scritto nel ricorso - tra il numero delle schede autenticate, come risultante dai verbali delle sezioni, e quello delle schede autenticate adoperate dagli elettori e quelle non utilizzate può nascondersi il fenomeno della cosiddetta "scheda ballerina". Un fenomeno che consiste nel far uscire anticipatamente dal seggio una scheda bianca già vidimata che verrà poi compilata da terzi e consegnata per essere inserita nell'urna all'elettore compiacente o coartato il quale, a sua volta, entrando nel seggio, da un lato ritira a sua volta una ulteriore scheda bianca già vidimata che consegnerà all'esterno del seggio a terzi per la ripetizione dell'analoga procedura e, dall'altro, depositerà nell'urna non già quest'ultima, ma quella precompilata consegnatagli all'esterno del seggio». Il ricorso adduce anche violazioni in merito «all'anomala fessurazione dell'urna elettorale e mancata suggellazione».
Rainews
Ricorso al tar per annullare le elezioni amministrative a Racalmuto
Lo hanno presentato 5 candidati al consiglio comunale del paese di Sciascia nelle liste dei due candidati a sindaco Petrotto e Picone
Numeri cancellati senza firma, sigla di chi ha effettuato la correzione e senza timbro così come previsto dalla normativa. È adducendo queste motivazioni e parlando di "irregolarità di natura sostanziale relative alla mancata corrispondenza del numero di schede autenticate, alla somma di quelle utilizzate e di quelle non utilizzate, tali da invalidare le operazioni elettorali" che 5 candidati al consiglio comunale, dei candidati sindaco di Racalmuto Salvatore Petrotto (Michelangelo Romano, Eduardo Chiarelli e Angelo Guagliano) e Salvatore Picone (Luigi Scimé e Giuseppe Di Falco) hanno presentato ricorso al Tar Sicilia contro le operazioni elettorali d'inizio giugno e la proclamazione del sindaco Calogero Bongiorno, eletto con 1.923 preferenze.
Era stata già presentata, nelle scorse settimane, istanza di accesso agli atti al tribunale e prefettura di Agrigento e al municipio di Racalmuto. "Dietro l'apparente minimo scarto tra il numero delle schede autenticate, come risultante dai verbali delle sezioni, e quello delle schede autenticate adoperate dagli elettori e quelle non utilizzate può nascondersi il fenomeno della cosiddetta 'scheda ballerina' - è stato scritto nel ricorso - . Un fenomeno che consiste nel far uscire anticipatamente dal seggio una scheda bianca già vidimata che verrà poi compilata da terzi e consegnata per essere inserita nell'urna all'elettore compiacente o coartato il quale, a sua volta, entrando nel seggio, da un lato ritira a sua volta una ulteriore scheda bianca già vidimata che consegnerà all'esterno del seggio a terzi per la ripetizione dell'analoga procedura e, dall'altro, depositerà nell'urna non già quest'ultima, ma quella precompilata consegnatagli all'esterno del seggio". Il ricorso adduce anche violazioni in merito "all'anomala fessurazione dell'urna elettorale e mancata suggellazione".
Il Tar Sicilia, presidente Stefano Tenca, ha fissato l'udienza al 18 dicembre prossimo.
LIVE SICILIA
https://livesicilia.it/voto-racalmuto-ricorso-tar-annullare-elezioni/
Il voto di Racalmuto: ricorso al Tar per annullare le elezioni
RACALMUTO (AGRIGENTO) – È stato chiesto l'annullamento delle operazioni elettorali e della proclamazione degli eletti delle amministrative dello scorso inizio giugno a Racalmuto.
A presentare un ricorso al Tar Sicilia, contro il ministero dell'Interno, la prefettura di Agrigento, l'assessorato regionale alle Autonomie locali, il Comune di Racalmuto, l'eletto sindaco Calogero Bongiorno, che ha avuto 1.923 preferenze, e l'eletto consigliere Angelo Di Vita sono stati 3 dei candidati al Consiglio nella lista "Racalmuto riparte" che sosteneva il candidato sindaco Salvatore Petrotto: Michelangelo Romano, Eduardo Chiarelli e Angelo Guagliano e due, Luigi Scimé e Giuseppe Di Falco, che invece erano candidati con la lista "Racalmuto un paese per tutti" che sosteneva la candidatura a sindaco di Salvatore Picone. Il Tar Sicilia, presidente Stefano Tenca, ha fissato l'udienza al 18 dicembre prossimo. Le motivazioni del ricorso - Numeri cancellati senza firma, sigla di chi ha effettuato la correzione e senza timbro così come previsto dalla normativa. È adducendo queste motivazioni e parlando di "irregolarità di natura sostanziale relative alla mancata corrispondenza del numero di schede autenticate, alla somma di quelle utilizzate e di quelle non utilizzate, tali da invalidare le operazioni elettorali" che i candidati al consiglio comunale hanno presentato ricorso al Tar. Era stata già presentata, nelle scorse settimane, istanza di accesso agli atti al tribunale e prefettura di Agrigento e al municipio di Racalmuto. "Dietro l'apparente minimo scarto tra il numero delle schede autenticate, come risultante dai verbali delle sezioni, e quello delle schede autenticate adoperate dagli elettori e quelle non utilizzate può nascondersi il fenomeno della cosiddetta 'scheda ballerina' – è stato scritto nel ricorso – . Un fenomeno che consiste nel far uscire anticipatamente dal seggio una scheda bianca già vidimata che verrà poi compilata da terzi e consegnata per essere inserita nell'urna all'elettore compiacente o coartato il quale, a sua volta, entrando nel seggio, da un lato ritira a sua volta una ulteriore scheda bianca già vidimata che consegnerà all'esterno del seggio a terzi per la ripetizione dell'analoga procedura e, dall'altro, depositerà nell'urna non già quest'ultima, ma quella precompilata consegnatagli all'esterno del seggio.
Il ricorso adduce anche violazioni in merito "all'anomala fessurazione dell'urna elettorale e mancata suggellazione".