SICILIA. SANATORIA NELLE COSTE, ENNESIMO TENTATIVO DI LEGALIZZAZIONE DI ABUSI MOSTRUOSI
Assistiamo all'ennesimo tentativo di attuare una sanatoria ingiusta e lesiva del recupero ambientale. Era atteso questo ritorno alla carica, sempre dalla stessa compagine politica, giusto alla vigilia di elezioni importanti. È notorio che sono insanabili tutte le costruzioni abusive che rientrano nei 150 metri dalla battigia. Si tratta di ville vacanziere, mascherate da false residenze di comodo, sorte con la compiacente distrazione degli organismi di controllo locali. La maggior parte di esse continuano ad inquinare, non essendo allacciate a reti fognarie e impossibilitate, almeno legalmente, ad essere servite da servizi di espurgo e manutenzione dei loro "pozzi neri". La loro sanatoria proposta non può essere nemmeno paragonata a quella degli anni passati, animata da oggettive necessità abitative, dove ha influito la impreparazione dei piani regolatori, stravolti dalle improvvise crescite demografiche da migrazioni legate al lavoro. Certa politica non si fa scrupoli, senza tenere conto che molte delle costruzioni interessate deficitano di condizioni di sicurezza statica. L'iniziativa, insomma, non riguarda un'emergenza umanitaria ma speculativa, cioè un premio all'illegalità in spregio al diritto, alla salute pubblica e all'ambiente. Non solo, i comuni si troverebbero obbligati a fornire nell'immediato le reti mancanti per le opere di urbanizzazione necessarie, sempre a carico della collettività.
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